Archive for pedagogia

Perdere tempo

// March 25th, 2010 // 2 Comments » // didattica, formazione, pedagogia

Ciao ben ritrovato/a,

da diverso tempo non scrivo sul mio blog, non per pigrizia ma perchè non ne ho avuto il tempo, invece oggi non mi sono lasciata sfuggire l’occasione perchè ho trovato qualcosa di interessante da condividere con te, per cui ecco un copia incolla dell’articolo pubblicato su http://www.pedagogiadellalumaca.org, un sito ricco di spunti ed esperienze educative/creative, ma non solo anche una filosofia di vita da adottare in questi tempi così accellerati e scellerati!


perdere tempo è importante


Il 3° Circolo didattico di scuola materna in lingua italiana della provincia autonoma di Bolzano, diretto da Marisa Casassa, ha ben sintetizzato l’idea che “perdere tempo è guadagnare tempo”, identificando alcune strategie educative di rallentamento.

PERDERE TEMPO AD ASCOLTARE – Vogliamo insegnare imparando ad ascoltare e raccogliendo la cultura e le emozioni di ogni bambino.

PERDERE TEMPO A PARLARE INSIEME – Vogliamo parlare con i bambini e non solo dei bambini senza preoccuparci di tagliare i tempi per essere sempre più produttivi.

PERDERE TEMPO NEL RISPETTO DI TUTTI – La vita di gruppo, la conoscenza reciproca e gli affetti nascono dall’ascolto e dal rispetto dei tempi e dei ritmi di ognuno.

PERDERE TEMPO PER DARSI TEMPO – Ci piace seguire sentieri inesplorati, linee circolari, indirette, per scoprire e apprezzare le piccole cose.

PERDERE TEMPO PER CONDIVIDERE LE SCELTE – È importante organizzare a scuola, insieme ai bambini, zone di libertà, dove tutti possono sentire la responsabilità di ciò che hanno scelto.

PERDERE TEMPO PER GIOCARE – Il gioco libero permette ai bambini di esprimersi, di condividere le regole, di capire il mondo, di entrare in rapporto con gli altri.

PERDERE TEMPO A CAMMINARE – Passeggiare insieme ai bambini, muoversi a piedi, andare al ritmo dei nostri passi, aiuta a conoscerci di più e a vivere meglio in un territorio.

PERDERE TEMPO PER CRESCERE – Per prepararci al nostro futuro è necessario dare tutto il tempo e lo spazio al nostro presente.

PERDERE TEMPO PER GUADAGNARE TEMPO – Rallentare perché la velocità s’impara nella lentezza.

In una società basata sul successo, sul guadagno e sul vincere, abbiamo mai riflettuto sull’importanza e sul valore pedagogico del “perdere”? Perdere tempo, perdere una partita, perdere un treno, perdere un oggetto, perdere un appuntamento, perdere qualcuno, perdere e basta… perdere!

“Saremo ciò che saranno”

// January 13th, 2009 // No Comments » // animazione, comunicazione, formazione, genitorialità, insegnanti, pedagogia, teatro

Ciao,

oggi ti segnalo un laboratorio molto interessante, al quale penso di partecipare…visti i temi trattati: se sei interessato telefona a questi numeri : mentre per quanto mi riguarda ti dò appuntamento al prossimo post con altre interessanti (almeno spero) notizie.

a prestissimo

ondamarina

Per informazioni:
Elena La Monica
 335 – 5350200 
Francesca Montecchi
 333 – 4302240 

 monelli

leggere ad alta voce

// December 12th, 2008 // 1 Comment » // comunicazione, genitorialità, libri, Nido, pedagogia

Ciao,

come va?  eccomi dopo diversi giorni che non scrivo, e mi dispiace, ma avevo bisogno di una pausa dopo un lavoro assai impegnativo, in cui ho speso molte ore al computer, si tratta di un video, che mi ha commissionato il Comune di Gattatico, per i venti anni del Centro Culturale, con relativa mostra

fotografica…tutto è andato per il meglio e sono soddisfatta…missione compiuta ed eccomi qui per vedere cosa è successo dopo il lancio del mio video corso “felici di creare”, spero tu lo abbia scaricato e che tu abbia voglia di continuare a leggermi e/o ascoltarmi ancora!.

Sto preparando un altra sorpresa per te! sto rovistando nei cassetti della mia creativa mente…per trovare qualcosa di interessante, piacevole, utile, leggero, fantasioso, originale, semplice….non è facile , ma qualcosa ho già in mente! che però ancora non ti posso svelare!

Intanto stasera voglio parlarti dell’importanza della lettura ad alta voce, per i nostri bambini…e non solo “Leggere insieme è un po’ come mangiare insieme un dolce al cioccolato: si assapora la dolcezza del momento senza interrogarsi troppo su quali ingredienti rendono l’esperienza così piacevole.

Il saper coinvolgere il bambino in una attività apparentemente meno attraente di un gioco di plastica colorata o di un cartone animato con effetti speciali o di un video-gioco.

Naturalmente la ‘seduzione’ della parola e del racconto ha tanta più probabilità di essere efficace quanto più parte da lontano. Si dovrebbe cominciare a coinvolgere il bambino nel gioco delle parole fin da quando è piccolissimo.

Non a caso la tradizione ci ha consegnato una grande quantità di filastrocche, di rime, di scioglilingua fatti apposta per dare concretezza alle parole, per legare l’esperienza linguistica ai movimenti del corpo

e imprimere quindi nella memoria corporea, non solo in quella (assai più labile) della mente la piacevolezza dell’esperienza.”
(tratto da Rita Valentino Merletti,LEGGERE AD ALTA VOCE)

Pensiamoci dunque, a quante emozioni possiamo dare voce attraverso la lettura di un bel libro!, una vera terapia per chi ci ascolta, ma anche  un modo per chi lo fa di con-vibrare con l’altro toccando le sottili corde che ci uniscono, un modo meraviglioso, per entrare in contatto!

Lo hai mai sperimentato? come mi piacerebbe conoscere le tue esperienze in merito, o condividere i tuoi ricordi dell’infanzia… io ho letto tantissime volte! ho iniziato dai miei nipotini…poi con mia figlia …ed ora questa magia si rinnova quasi ogni giorno…con i bambini dei Nidi e delle Scuole dell’infanzia… 

Ma l’imprinting me lo ha dato mia madre , con le sue filastrocche, con i suoi racconti, con i suoi detti di una volta…ma di questo ti parlerò ancora in un prossimo post, non mancare perchè la storia continua!

 

sull’onda delle emozioni

// September 17th, 2008 // No Comments » // formazione, gioco, insegnanti, pedagogia, scuola dell'infanzia

Oggi è la seconda giornata del mio corso di formazione per insegnanti a Fidenza, che prevedeva un percorso sui 4 elementi: “Il gioco dei 4 elementi , laboratorio sinestesico e scientifico-ambientale per educare al sentire, nella Globalità dei Linguaggi”…tutto questo tradotto in parole semplici significa ritornare allo stato Naturale, in cui attraverso l’ascolto e l’osservazione di ciò che è fuori di noi, comprendiamo le cose che abbiamo in comune con la natura che fanno parte anche di noi,  ad esempio l’albero.noi come l’albero abbiamo un tronco, delle radici (i piedi), dei rami (le braccia e le mani)…

Nell’universo, nel pianeta terra, nel nostro corpo e nell’animo umano i quattro elementi si fondono e diventano un ponte tra macro e microcosmo, tra realtà interna e realtà esterna.

Oltre a trovare corrispondenza in diverse parti e funzioni del corpo umano (l’aria nel respiro, l’acqua in tutti i liquidi del corpo, la terra in tutto ciò che e’ carne e nelle ossa, il fuoco nell’energia vitale).

I quattro elementi con le loro qualità sono quindi metafore di comportamenti umani: esistono persone con andamento di fuoco, d’aria, d’acqua o di terra, intendendo per andamento la prevalenza di uno dei quattro elementi sugli altri.

E’ importante allora ristabilire il dialogo (metamorfosi/ trasformazione/ passaggio di stato) fra queste quattro essenze, fra questi modi di essere dell’uomo, sperimentando la capacità di passare da un elemento all’altro, ossia la plasticità della persona, la sua elasticità, duttilità, disponibilità alla varietà del reale.

In questi incontri formativi, attraverso un percorso ludico (dove colore, movimento e suono si integrano) esploreremo il flusso degli elementi dentro di noi, fisicamente ed emotivamente, tenendo conto della Natura, che ci insegna con molta semplicità a “creare” e a “trasformare” la nostra realtà.

Un invito a riconoscere le diverse energie degli elementi, a utilizzarle e bilanciarle nella nostra vita e nel mondo che ci circonda, con crescente consapevolezza.

Dopo il primo incontro dedicato alla parte teorica, in cui ho parlato per 2 ore , quasi ininterrottamente, sentivo e poi ho avuto un feed-back di aver catturato il loro interesse, e oggi sono arrivate tutte sorridenti e pronte a sperimentare giochi con l’acqua, ed avevo scelto di proporre loro la marmorizzazione della carta, con appositi colori…Solo che aprendo le scatole dei materiali dei colori per marmorizzare non c’era traccia,

chi aveva fatto l’ordine non aveva indicato la parola “marmorizzazione”; così su due piedi, mi sono preparata un’alternativa, con quello che avevo a disposizione, c’era della carta velina colorata, che iìuna volta bagnata avrebbe dovuto lasciare andare il colore lasciando sul foglio macchie colorate…ma gli imprevisti non erano finiti, questa velina aimè non lasciava andare il colore! Bene, io tranquilla comincio a parlare dell'”errore creativo” che diventa risorsa! e molla per il cambiamento e l’accomodamento…troviamo un’idea, usiamo la colla sopra la carta bagnata, poi ci incolliamo dei fogli semi trasparenti e plastica…

Risultato: le insegnanti si solo calate dentro al “paciugamento” ,pach, pach, pach… le mani pigiavano, lisciavano, accarezzavano…quegli imprevisti mi hanno dato la possibilità di far entrare le insegnanti nel piacere del gioco…del non sapere dove andare a parare, trasformando il loro foglio in una superficie nuova…

Poi nell’ultimo quarto d’ora, prima di salutarci c’è stato un momento di condivisione, il giorno prima avevo chiesto loro di portare un oggetto collegato all’elemento acqua, una di loro, ha portato un sasso brillante…e passando di mano in mano, di suggestione in suggestione , ne è nato un momento emotivamente coinvolgente in cui ognuno rispondendo alla mia domanda: cos’è per te un sasso, ha lasciato andare  simbolicamente nell’acqua, il  proprio sasso/ricordo.

Domani porterò i miei colori per marmorizzare….pronta di nuovo a improvvisare!

Insegnanti e formazione

// September 16th, 2008 // No Comments » // didattica, didattica dell'arte, formazione, insegnanti, Nido, pedagogia, scuola dell'infanzia

In questi giorni, sono impegnata a scrivere e a preparare gli incontri di formazione per le insegnanti del Nido, Scuole dell’Infanzia e 1° ciclo della Primaria del Circolo Didattico di Fidenza in provincia di Parma.     E’ la prima volta che vado a Fidenza , ci saranno 30 insegnanti, 30 persone perfettamente sconosciute, che

in 6 incontri di 2 ore ciascuno, mi spremeranno come un limone! Ho preparato per loro un programma a dir poco molto stimolante, che propone una metodologia,  la Globalità dei Linguaggi, ancora abbastanza sconosciuta, nelle Scuole, nonostante sia stata ideata una trentina d’anni fa.

Questo corso di formazione avrà una parte introduttiva (teorica) con presentazione del percorso con “slides” in power point, e la presentazione in video di un’esperienza  da me condotta in una scuola.  Oltre a questo impegno in questi giorni ho ricevuto richieste di informazione e consulenza da parte di

un’insegnante di scuola dell’infanzia , che ha visitato il mio sito www.marinaargenti.com ed è rimasta piacevolmente sorpresa di vedere l’immagine di un bambino, pieno di colore, dalla testa ai piedi, e mi chiedeva il mio modo di lavorare e se sarei andata nella sua scuola ……tutto questo mi sta facendo riflettere su come convertire molte mie esperienze e competenze , in una forma che possa essere fruita

anche “a distanza” , facendo risparmiare  tempo e denaro….molte scuole, visti i continui tagli finanziari, spesso non hanno le risorse per progetti di qualità, …figuriamoci ora che si torna al maestro unico, “tuttologo”,  già immagino che l’educazione attraverso l’arte e l’immagine sarà sempre più penalizzata,

perchè qui non basta far colorare una scheda , con linee e puntini, perchè già si fa così! Occorre che l’insegnante /educatore abbia quantomeno una formazione in campo artistico e in Didattica dell’immagine. Quindi prevedo che arriveranno altre richieste di formazione e aggiornamento….ieri è venuta da me Giulia, una brava artista ceramista, che è stata chiamata in diverse scuole per laboratori con la

creta…lei possiede la competenza tecnica, ma non ha la formazione pedagogica, quindi l’aiuterò a stendere e presentare il suo progetto… Se qualcuno mi sta leggendo forse si chiederà se faccio tutto questo gratuitamente…in parte questo è retribuito, anche in modo adeguato, in parte no, perchè ancora non ho creato un infoprodotto che mi “ripaghi” tutte le ore di lavoro che impiego nella preparazione, di corsi, lezioni, consulenze e quant’altro!

Come coniugare creatività, passioni e marketing, sarà oggetto dei prossimi post…perchè ci sono cose molto interessanti in arrivo, che ho scoperto e di cui ti vorrei parlare!